Spero che dopo gli applausi via social adesso la politica, Governo e Parlamento, segua le indicazioni del già Governatore dalla BCE, Mario Draghi perché di quelle indicazioni fornite al Meeting di Rimini non ci si dimentichi appena il rumore del battimani sarà cessato.
E’ evidente che la politica- come ricorda giustamente Draghi – ha un senso solo quando ha la capacità di guardare al di là del proprio naso e del proprio interesse immediato altrimenti è mera gestione del presente che diventa evanescente di fronte ai cambiamenti che ci sta chiedendo la crisi generata dall’emergenza Covid. In quest’ottica puntare sugli investimenti per i nostri giovani e quindi mettere risorse soprattutto su istruzione e ricerca, non solo è moralmente giusto ma anche concretamente necessario se vogliamo costruire un domani meno ingiusto e quindi più produttivo di questo oggi che abbiamo di fronte. Non farlo significa tagliare le gambe al futuro dell’Italia.
Non è un caso – come ha spiegato bene l’ex Governatore – che il piano della Ue di ricostruzione economica si chiami Next Generation, in questo titolo-obiettivo infatti c’è la ragione profonda per cui abbiamo il dovere di investire le risorse che arriveranno dall’Europa non in mille rivoli di benefit, ma in progetti di crescita strutturale che guardino al futuro delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi, cioè della generazione dei futuri cittadini italiani e europei.