La caccia alle streghe non mi piace e la reputo un segno di inciviltà politica. Né mi piace la ghigliottina morale che si abbatte su presunti colpevoli, soprattutto se non hanno violato alcuna legge. Ma da una parte c’è il giudizio morale e dall’altra c’è, ci deve essere, la valutazione politica.
Quindi, al di là delle motivazioni che possano averli spinti, è necessario che i politici che in Toscana ricoprono incarichi istituzionali rendano noto ai toscani se abbiano o meno chiesto e/o ottenuto il bonus da 600 euro per aiutare le persone in difficoltà post-covid.
Non serve una gogna pubblica, ma una assunzione di responsabilità e di trasparenza di chi rappresenta o vuole rappresentare i cittadini. E’ cioè necessario che tutti i toscani sappiano chi sono e cosa fanno i propri eletti così da poter decidere, al momento del voto, se riconfermare o no la propria fiducia in quelle persone e nel partito-lista che li ha candidati.
Come diceva Einaudi, per poter deliberare è indispensabile conoscere. Quindi è indispensabile che i toscani sappiano chi fra i propri rappresentanti, a ogni livello, ha usufruito o no del bonus da 600 euro. Perché assumere un incarico politico costringe giustamente ad avere maggiore riguardo sia verso la collettività sia verso le istituzioni.
Visto l’andazzo, sarebbe ad esempio interessante andare a vedere cosa è successo con altri bonus, come per babysitter e/o vacanze etc.