L’economia circolare è la sfida del futuro: riutilizzare gli oggetti, avere un uso più efficiente possibile delle risorse, ridurre al minimo la produzione dei rifiuti.
Ne ho parlato insieme all’eurodeputata Simona Bonafè, relatrice del Parlamento Europeo sul progetto per l’economia circolare, durante l’incontro “Economia Circolare, un grande progetto europeo” promosso dall’associazione “Politica, Ora!” che si è tenuto al Caffè Letterario Le Murate a Firenze.
Per la prima volta si deve ripensare al ciclo produttivo con lo scopo di riusare il più possibile i beni e gli stessi strumenti e questo ha una ricaduta in termini di risparmio, di tutela ambientale e di efficienza del sistema economico.
L’Unione Europea ha varato un programma di economia circolare e le Regioni sono chiamate a svolgere un ruolo importante per far sì che il ciclo produttivo sia finalizzato a realizzare manufatti che durino il più a lungo possibile, possano essere riciclati e con il minor dispendio di energie possibile. La scommessa è cambiare stile di vita, per il benessere del pianeta e dei suoi abitanti.
La Regione Toscana è già su questa strada: ha appena approvato una legge che contempla l’esigenza di nuovi cicli produttivi nel settore dei rifiuti, come quelli lapidei e della siderurgia. L’obiettivo è che la Toscana raggiunga l’autosufficienza per lo smaltimento dei rifiuti evitando lo spreco e riducendo il conferimento dei rifiuti in discarica.
L’economia circolare porta benefici. L’ obiettivo finale è la compatibilità ambientale e il rispetto delle fonti primarie della Terra, ma serve anche a stimolare l’inventiva, la capacità artigianale dei toscani, aiuta a risparmiare, e a migliorare la qualità della vita. In più, riuscire a compiere un circuito virtuoso permette di non trasferire fuori regione i rifiuti e quindi rendere le bollette più leggere.