Sulle tematiche ambientali, vorrei condividere la riflessione elaborata dall’associazione Argomenti 2000, che propone di riqualificare il bilancio ambientale come metodo di programmazione politica ed economico-finanziaria della Regione e delle pubbliche amministrazioni.
Il bilancio ambientale: uno strumento “europeo” per la Toscana
La tematica ambientale è uno dei temi cardine del passaggio elettorale del 20-21 settembre in Toscana. Una regione nella quale non mancano le risorse intellettuali e materiali per pensare a processi che guardano a nuovi modelli di sviluppo. A questo si aggiunge una condizione che fa della nostra Regione uno spazio segnato strutturalmente dal pluralismo ambientale e sociale, che è un punto di forza quando sa essere articolato dentro un quadro unitario fondato sui diritti e i doveri e su un approccio di sussidiarietà e fraternità che permette di elaborare strategie e progetti in risposta a bisogni e urgenze comuni. Alla ricchezza di idee e forze fa da contraltare la mancanza di strumenti adeguati per poter articolare un’azione politica che permetta di inserire queste risorse dentro una visione sistematica e al tempo stesso capace di rispettare le specificità socio-ambientali di un territorio diversificato.
È qui che si inserisce la proposta di riqualificare il bilancio ambientale, elaborata dell’associazione Argomenti2000, come metodo di programmazione politica ed economico-finanziaria della Regione e delle pubbliche amministrazioni. L’idea è quella di riformulare questo strumento incardinandolo su un concetto di ambiente che al rapporto fra una comunità ed ecosistema affianca l’intrecciarsi con altre dimensioni: quella sociale, quella economica e quella culturale. Sulla base di questa chiave socio-ambientale il bilancio ambientale deve diventare lo strumento con cui si fissano le linee politiche di un quinquennio di sviluppo dei territori della Regione, definendo la ripartizione delle risorse economiche e prevedendo la modalità di un uso di fondi privati nel quadro del primato del bene comune.
Definito da un’apposita legge regionale, il bilancio ambientale è essenziale per permettere: (1) di avere uno strumento efficace di governo del territorio, capace di coordinare le energie e le risorse di Regione e Comuni e delle realtà private in direzione della tutela e dello sviluppo del bene pubblico; (2) sviluppare una metodologia plurale ed europea di costruzione dell’azione politica che si rivela efficace nel momento in cui l’Unione Europea offre risorse consistenti mediante il Recovery Fund e capace di intercettare gli obiettivi che l’Europa si è data per i prossimi decenni; (3) dotare le pubbliche amministrazioni degli strumenti di governo e controllo di una realtà complessa in un ordine segnato dal principio della sostenibilità socio-ambientale degli sviluppi economici, urbanistici, sociali, culturali dei nostri territori; (4) elaborare un mezzo di governo del territorio che riduce gli spazi per forme di corruzione o per la penetrazione della criminalità organizzata nel settore degli appalti pubblici o negli investimenti nei diversi settori delle nostre economie.
Sono questi alcuni dei vantaggi di un bilancio ambientale inteso come strumento di governo sia regionale che territoriale. La politica ha il dovere di ascoltare le preoccupazioni che emergono dai soggetti economici o dalle reti sociali e culturali della nostra Regione e più ancora deve avere la lungimiranza di definire quegli strumenti che nel lungo periodo possono garantire la costruzione di politiche efficaci. È l’ambizione delle risposte strutturali alle tante crisi di questi anni che il Covid-19 ha intrecciato assieme, che rappresenta la grande sfida che sta davanti alla prossima legislatura regionale.